BuzzMetrics, un occhio sul web per monitorare le opinioni dei consumatori




Arriva anche in Italia il servizio della Nielsen Online per l’analisi del “buzz”, cioè del discutere e del passaparola che avviene nella grande rete relativamente ad un certo argomento.
Dopo una lunga esperienza nel mercato americano (iniziata addirittura nel 1999) BuzzMetrics approda quindi in Italia con lo scopo di indicizzare blog, forum, social network etc. per poi fornire all’azienda cliente un analisi dettagliata sull’opinione dei consumatori relativa ad un certo prodotto.

nielsenbuzzmetrics

I commenti dei consumatori vengono individuati addirittura in tempo reale e sui dati acquisiti vengono fatte analisi e valutazioni sia quantitative che qualitative.

“Le nostre piattaforme attingono da database di grandi dimensioni” dicono in Nielsen “oltre 103 milioni di blog e 100 mila forum indicizzati nel mondo, e restituiscono dati di volume e dispersione del buzz, utili per analisi di molti tipi”.

Rispetto ai metodi tradizionali, con il sistema BuzzMetrics sarà molto più veloce per le aziende ottenere informazioni vitali sull’andamento del proprio brand o prodotto, in questo modo il tempo di reazione per apportare eventuali correzioni al posizionamento del prodotto sarà ridotto al minimo.
Sarà più semplice interpretare desideri e bisogni dei consumatori per proporre dei prodotti sempre più mirati ed ottenere il consolidamento del proprio marchio nel mercato.

Luca Bordin, Managing Director Nielsen Online, spiega quanto fosse atteso in Italia questo servizio dalle tante aziende che stanno comprendendo quanto sia importante ascoltare la voce dei consumatori sul web e cita i dati boom relativi ai contenuti generati online dagli utenti: “Sempre più persone frequentano community, blog, social network, nel mondo a dicembre 2008 erano quasi 250 milioni, e in Italia 16 milioni, ma ciò che colpisce è il tempo dedicato: nel nostro Paese una media di oltre 3 ore e mezza al mese a testa”.

Con i numeri appena citati sfido qualsiasi azienda a pensare di ignorare il “popolo della rete”, chi lo fà potrebbe rischiare di perdere molto terreno rispetto ai concorrenti, non resta quindi che attendere e vedere come le aziende più attente alle nuove forme di comunicazione sapranno trarre giovamento da questo utilissimo servizio.




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